Generalità
Arbusto sempreverde di piccole dimensioni, in genere ricadente o eretto, originario dell’America meridionale. Ha sottili fusti di colore marrone rossastro, scarsamente ramificati, che portano lunghe foglie pennate, costituite da piccole foglioline ovali-ellittiche, appiattite; la particolarità della mimosa pudica è che durante le ore notturne, o in caso di contatto, il fogliame si ripiega su se stesso, da questa caratteristica deriva il nome latino ed i nomi comuni nelle varie lingue del mondo. Le foglie sono di aspetto delicato, ricordano le felci, di colore verde chiaro, leggermente pruinose; sui fusti sono presenti alcune spine e piccoli peli sottili. Tutte le parti della pianta sono tossiche se ingerite.
In primavera inoltrata produce piccoli fiori tondeggianti, simili a piccoli pompon, di colore rosa lilla; ai fiori seguono piccoli baccelli tondeggianti, riuniti in grappoli, di colore marrone chiaro.
Queste piante sono diffuse in gran parte del globo, nelle aree con clima tropicale possono diventare piante infestanti.
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Descrizione della mimosa pudica
È in generale una pianta perenne, non resistente al gelo, eretta, molto ramificata e con rami spinosi. Viene, nell’emisfero settentrionale, coltivata come annuale in vaso, dove difficilmente supera i 50 cm di altezza. In natura, invece, può raggiungere anche il metro e mezzo.
Gli steli sono eretti nelle piante giovani ma diventano poi rampicanti con l’età. Può però crescere anche sul terreno diventando strisciante. Le foglie sono composite, bipennate, con da 10 a 26 foglioline per parte. I fiori sono ascellari e nascono a metà estate. Le infiorescenze sono formate da 1 a 4 globi di colore dal rosa al porpora da 1 a 1,5 cm di diametro, portati su di un peduncolo da 12 a 25 mm di lunghezza. Ognuno è composto da numerosi fiori costituiti da un minuscolo calice e delle corolle campanulate e da 4 stami rosa e antere bianche.
Il frutto è un piccolo baccello piatto composto da 3 o 4 segmenti lungo da 1 a1,5 cm e con il margine dotato di lunghi peli radi. Ogni sezione contiene un solo seme liscio di forma ovale o tonda di color marrone..
L’impollinazione avviene grazie all’aiuto del vento o degli insetti. La scorza dei semi è molto dura ed è quindi necessario, per favorire la geminazione, scalfirla leggermente.
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Esposizione
Si pongono a dimora in luogo soleggiato o semiombreggiato; non temono il gelo, se di lieve entità e di breve durata, nei luoghi con inverni rigidi viene coltivata in vaso, in modo da poterla riporre al riparo dal freddo durante i mesi freddi; spesso viene invece coltivata come annuale, vista la rapidità con cui si sviluppa ed il fatto che con il passare degli anni tende a debilitarsi. L’esposizione, sia in casa sia all’esterno, deve essere sempre ben luminosa. Bisogna però evitare la luce diretta perché potrebbe danneggiare le foglie causando brutte scottature. L’ideale è esporla ad una forte luce indiretta, magari filtrata da una tenda chiara, per almeno 6 ore al giorno.
Se la luce è troppo debole può capitare che le foglie si chiudano, come accade durante la notte.
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Annaffiature
In inverno le irrigazioni vanno diradate ed è necessario somministrare poca acqua solo per evitare che il terriccio diventi totalmente secco.
È molto importante irrigare sempre con acqua tiepida. Infatti l’acqua troppo fredda potrebbe causare l’ingiallimento delle foglie e la conseguente perdita di bellezza della pianta.
Di vitale importanza per la salute ed esteticità della mimosa è il mantenere sempre, soprattutto quando la pianta vive in appartamento, un’umidità ambientale molto alta. Questo si può ottenere vaporizzando spesso le foglie, utilizzando umidificatori da applicare ai termosifoni (oppure elettrici) e anche lasciando sotto ala pianta un sottovaso pieno di biglie o argilla espansa e riempito con acqua. L’importante è che il liquido non sia a contatto con le radici.
Un ottimo ambiente può anche essere creato accostando molte piante diverse. Questo aiuta ad aumentare l’umidità della stanza.
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Terreno
Questa erbacea, se cresciuta nelle giuste condizioni, risulta spesso molto vigorosa e, anche da seme, occupa velocemente tutto lo spazio che le viene destinato. È così possibile che si renda necessario il rinvaso anche due-tre volte nell’arco dell’anno.
Procediamo senza indugi nel momento in cui vediamo che il contenitore non è più in grado di contenere la pianta oppure si notano le radici spuntare dai fori di scolo o dalla superficie del substrato. Ad ogni modo raramente si utilizzano contenitori di diametro maggiore di 12 centimetri.
Prediligono terreni soffici e sciolti, non troppo fertili, ben drenati; in genere tendono ad adattarsi anche in terreni poveri o sassosi. Si utilizza in genere un miscuglio costituito da due parti di torba, due parti di terriccio universale ed una parte di sabbia per aumentare il drenaggio.
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Moltiplicazione |
Parassiti e malattie |
Mimosa pudica |
Potatura |
Rinvaso |
Classificazione botanica |
Curiosità
Varietà
In natura esistono diverse varietà di mimose. Queste appartengono al genere Acacia e sono prevalentemente originarie della Tasmania. Tra le più note ricordiamo acacia baileyana, acacia dealbata, acacia retinoides, acacia cultriformis e acacia howittii Clair de lune. Le prime due sono a foglie composite, mentre le altre tre sono a foglie intere.
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Significato |
Mimosa pudica nella tradizione orientale |
Proprietà |
Il movimento della mimosa pudica
Le foglioline hanno la particolarità di ripiegarsi su se stesse al minimo choc subito (vento, pioggia, tocco). È dovuto a dei piccoli rigonfiamenti alla loro base. Sono composti da cellule motrici specializzate e sono pieni di acqua. Al minimo sfioramento questa acqua si sposta nei tessuti vicini. La reazione nelle foglioline comincia entro un secondo dopo il contatto e si svolge in due tempi a seconda dell’intensità del contatto. All’inizio le foglioline toccate si piegano e spariscono alla vista, in tutto in circa 3-4 secondi. Un tocco più forte induce il ripiegamento anche nelle foglie vicine. Se il tocco è fortissimo l’evento viene trasmesso a tutte le foglie di quel lato della pianta. In seguito si piegano poi anche quelle dell’altro lato. In definitiva si è arrivati alla conclusione che ci siano due trasmissioni distinte: la prima si propaga alla velocità di 2 metri per minuto. In un secondo tempo il ripiegamento raggiunge anche tutte le altre foglie, ma ad una velocità 4 volte più lenta. La linea di trasmissione passa nell’ordine per le fogliole, le foglie e poi tutta la pianta. Questo movimento non si realizza però solo come conseguenza di un movimento, ma anche per esempio in periodi di lunga aridità o per il buio.
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Rusticità |
Concimazione
Ottimi concimi sono quelli per pomodori. Possiamo ad ogni modo sempre scegliere se somministrare un prodotto liquido oppure affidarci ad un granulare a lenta cessione che, di solito, esplica la sua funzione per circa tre mesi.
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Sensitiva - Mimosa pudica : Propagazione
La prima si effettua alla fine dell’estate o all’inizio dell’autunno. Si prelevano dei segmenti di fusto lunghi circa 10 cm. Bisogna eliminare le foglie alla base e immergere il taglio in un prodotto radicante in polvere o liquido. Si inseriscono in un misto di sabbia e torba, o agriperlite, umidificate. Il contenitore ideale ha un diametro di circa 8 cm coperto con della plastica strasparente bucherellata. Si deve mantenere il tutto a circa 21°C e a mezz’ombra. La radicazione avviene in circa 4 settimane. In quel momento si potrà eliminare il sacchetto ed esporre la pianta ad una luce più forte. In primavera si potrà procedere con il rinvaso. La semina è ugualmente molto facile. Si procede con l’inizio della bella stagione. Si mettono due o tre semi,precedentemente scarificati, in uno stesso vasetto da 8 cm con un composto per semine. Si espongono i contenitori ad una luce intensa e si annaffia leggermente. La germinazione avviene in circa 2 o 3 settimane. Si elimineranno le piante troppo deboli e quando le altre avranno raggiunto 4 cm di altezza potranno essere spostate in un vaso più grande con normale substrato da coltura. Procedere con qualche cimatura.
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